Un bel po’ nuvoloso questo #primomaggio ma per quest’anno non si lamenterà nessuno visto che siamo tutti in casa. Eppure il mio piccolo #Kepler prova a puntare esattamente dove dovrebbe essere il #sole in questo momento. Leggevo in questi giorni di uno studio derivato dall’analisi dei dati di Kepler incrociati con quelli dalla missione di mappatura stellare #Gaia dell’#ESA su altre stelle confrontate con il nostro Sole. Il risultato è un censimento di stelle delle stesse dimensioni del nostro sole. Ma rispetto a queste stelle, la luminosità del nostro sole varia in modo significativamente inferiore. Questo ci suggerisce in qualche modo che è una stella più calma delle altre della stessa dimensione. Gli stessi ricercatori che hanno condotto questo studio si sono detti molto sorpresi dal fatto che la maggior parte delle stelle simili al sole siano molto più attive di lui. Il principale indizio dell’attivita della nostra stella sono le #macchiesolari che si osservano dal sole ed abbiamo cataloghi di queste macchie da più di 400 anni. Le macchie solari come vi ho raccontato più volte anche negli spettacoli al #planetariodiroma , sono guidate dal campo magnetico del sole e da esse scaturiscono enormi esplosioni di radiazioni e materia. Ora la cosa che mi colpiva maggiormente è che per studiare quello che succedeva prima dell’inizio di questa registrazione storica i miei colleghi interpretino alcuni dati come i livelli di elementi specifici negli anelli degli alberi e nel ghiaccio antico. Come al solito la Terra come #biologia o #geologia sono strettamente connessi con l’#universo circostante e ci aiutano anche a comprenderlo meglio. Con questi aiuti, i ricercatori hanno costruito stime sull’attività del sole che risale a circa 9000 anni fa. I dati così ricavati corrispondono abbastanza bene ai record, ma questo non significa che quei 9.000 anni rappresentino i 4,6 miliardi di anni di esistenza del sole. Quindi per arrivare a certe conclusioni circa la tranquillità del sole per ora ci possiamo basate solo su un battito di ciglia rispetto all’intera storia della sua vita stellare. Siamo fortunati allora con una stella più tranquilla che ci permette di porci domande
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