Finalmente il nostro piccolo #perseverance è arrivato su #Marte . E appena arrivato si è scattato un bel selfie mostrandoci un ambiente geologicamente interessantissimo . Ho aspettato a pubblicare il post a questa sera perché la #Nasa sta mostrandoci proprio ora quelle stesse foto ad alta risoluzione. Una gioia immensa per ogni geologo planetario, vedere quelle rocce in estremo dettaglio così porose che ci fanno sbizzarrire su tutti gli ipotetici processi geologici e geomorfologici che possono aver modellato quelle bellissime rocce che popolano il cratere #Jezero che ha accolto il nostro piccolo geologo robotico su Marte. I geologi non vedono l’ora di comprendere la natura mineralogica di queste rocce che potrebbero avere origine vulcanica ma si potrebbero anche trovare importanti segnali di deposizioni sedimentarie lacustri. Da questo momento il piccolo geologo meccanico avrà un bel po’ da curiosare con tutta l’apparecchiatura che ha a bordo. Il #cratere Jezero si trova nella regione di Isidis Planitia, poco sopra l’equatore. Questa pianura di trova in un bacino largo 1200Km e che si ipotizza sia stato formato circa 3 Miliardi di anni fa da un grande asteroide. Successivamente lo schianto di un asteroide più piccolo ha creato il cratere Jazero. si ipotizza che un fiume sfociasse al suo interno formando un delta che si è successivamente prosciugato. Capite quanto possa essere interessante un luogo di questo tipo. Una volta Jazero era un lago molto profondo e Perseverance è stato fatto arrivare lì proprio per cercare tra quelle rocce sedimenti di argille e carbonati che possano essere la prova della presenza antica di acqua e di conseguenza della vita per quello si sogna che il rover possa addirittura trovate forme microbiche fossilizzate tra quelle rocce speciali. E allora buon lavoro Perseverance.